Ecco quindi che si può ragionevolmente dire che siamo recentemente entrati in una nuova era. Il telescopio spaziale James Webb, lanciato a Natale per rivoluzionare lo studio dello spazio, ha infatti completato quello che in gergo viene definito "fasatura finale". Ciò significa che il telescopio è completamente allineato con la stella scelta come target per questa prima fase preparatoria. Questa notizia segna una grande conquista per lo studio e la ricerca astronomica; per capire la sua portata rivoluzionaria, però, è necessario procedere con ordine.
Erano le 13.20, ora italiana, del 25 dicembre 2021 quando il telescopio James Webb Space Telescope - JWST, frutto di una collaborazione internazionale tra l'Agenzia spaziale statunitense (NASA), l'Agenzia spaziale europea (ESA) e l'Agenzia spaziale canadese (CSA) è stato lanciato in orbita. Partito dalla Guyana francese sul razzo Ariane 5, il telescopio ha fatto un lungo viaggio prima di raggiungere a 1,5 milioni di km dalla Terra il punto L2 (di Lagrange) da dove osserverà il cosmo in una maniera che non è mai stato possibile fare prima d'ora. L'evento, ripreso da tutti i media nazionali e internazionali, era atteso da ben 25 anni: il progetto del telescopio Webb, infatti, nasce dall'osservazione dell'eccellente lavoro svolto grazie al telescopio Hubble, a sua volta lanciato nello spazio nell'aprile del 1990. Il progetto del JWST, come viene comunemente chiamato dalla comunità scientifica, è da subito risultato particolarmente ambizioso: le prime stime, infatti, aspiravano alla realizzazione di specchi di 8 metri, contro i 2,4 di Hubble. La difficoltosa e onerosa realizzazione, nell'ordine dei 10 miliardi di dollari, però, ha comportato una progettazione finale di uno specchio di circa 6,5 metri.
Perché il JWST è così importante?
La grandezza degli specchi, unita alle più innovative tecnologie spaziali, forniscono al James Webb Space Telescope la possibilità di essere uno strumento incomparabilmente prezioso. La definizione dei dati e delle fotografie fornite, realizzate grazie ai 18 specchi che compongono il telescopio, permettono potenzialmente di osservare corpi celesti lontanissimi da noi fino a 13,6 miliardi di anni luce. Questi numeri possono forse sembrare privi di reale significato per chi non si intende di astronomia: basti quindi pensare che, grazie alla potenza del telescopio James Webb, sarà possibile osservare l'Universo nelle sue prime fasi di esistenza, arrivando probabilmente a fotografarne le condizioni precedenti al Big Bang. Inoltre, il telescopio sarà in grado di determinare a che velocità si sta espandendo l'Universo, oltre che indicare la presenza di eventuali pianeti esterni al nostro sistema solare con condizioni favorevoli alla proliferazione della vita.
Come anticipato, per ora il telescopio si trova ancora nelle prime fasi di fasatura e sarà quindi necessario attendere almeno fino all'estate per vedere le prime fotografie raccolte a scopo di ricerca. Quello che però sembra già certo, è che il JWST ha il potenziale di rispondere a molti dubbi che da sempre ci attanagliano quando guardiamo verso l'infinita distesa celeste.
Per ulteriori approfondimenti sull'argomento:
· Il sito ufficiale della NASA del James Webb Space Telescope.
· La pagina con tutte le informazioni sulla posizione nello spazio attuale, orbita e dati tecnici rilevati dagli strumenti a bordo Where is Webb?.
· La pagina di Wikipedia di sintesi con molte informazioni sul Telescopio spaziale Webb.